Vorrei condividere anche con altri utenti quello che ho già fatto con le ragazze del mio gruppo, perciò voglio raccontare qualcosina di me..
"Ho compiuto 25 anni ad aprile, il mio segno zodiacale toro, infatti sono testarda, paziente e riservata. Ho avuto un'infanzia felice con un mamma disposta a dedicare tutto il suo tempo libero ai miei divertimenti e un papà che non parlava molto, ma sempre pronto ad aiutarmi e ad accompagnarmi ovunque io desiderassi. Non ho fratelli e questo mi dispiace perchè avrei voluto avere in casa una compagnia della mia età con cui parlare e confrontarmi.
Non so esattamente cosa mi successe a 12 anni quando iniziai a praticare l'autolesionismo, ricordo di un compito in classe andato male ma con sincerità penso che ci sia stato dell'altro, qualche evento che forse ho voluto deliberatamente cancellare. In tutti questi anni ho esperimentato diversi modi per procurarmi delle lesioni: tagli con forbici e coltelli, bruciature con oggetti metallici roventi, pugni contro le pareti e spesso mi colpisco la testa o altre parti del corpo. Posso infliggermi del dolore un giorno e poi niente per mesi oppure trascorrere intere settimane in cui ogni giornata è dedicata ad una nuova ferita. Uso l'autolesionismo perchè ci sono dei momenti in cui perdo il controllo della situazione ed è l'unico modo che trovo per rilassarmi; di solito si tratta di situazioni che credo di non essere in grado di affrontare sia positive sia negative.
Ho trovato il coraggio di parlarne con i miei genitori da un anno e non è stato semplice; la paura di non essere capita e la consapevolezza di provocare a loro del dolore. Questo è stato il primo passo.
Navigando in rete ho trovato un sito Sibric che offriva supporto ai giovani autolesionisti con documenti, consigli di lettura, chat, un forum e colloqui di gruppo; senza pensarci troppo ho provato a contattarli. In poco tempo ho ricevuto una risposta ed ho avuto il mio primo incontro in chat con un esperto che mi ha inserito in un gruppo formato da altre ragazze con le stesse problematiche in cui, una volta alla settimana per un'ora e mezza, siamo stati coordinati da Cinzia (la nostra psicologa) e abbiamo discusso non solo del nostro problema ma anche dei nostri progetti futuri, di musica, università, libri, etc. Questo è stato il secondo passo.
Gli incontri sono ormai giunti al termine e so già che tutte le ragazze mi mancheranno molto; grazie a loro ho capito di non essere sola perchè mi hanno ascoltato e supportato. Questa esperienza mi ha spinto a concentrarmi di più sugli aspetti positivi della vita e a rivalutare le mie qualità.
Non sò cosa accadrà nei prossimi mesi, vorrei solo iniziare l'autunno con un po' di serenità e da lì ripartire di nuovo."
"Ho compiuto 25 anni ad aprile, il mio segno zodiacale toro, infatti sono testarda, paziente e riservata. Ho avuto un'infanzia felice con un mamma disposta a dedicare tutto il suo tempo libero ai miei divertimenti e un papà che non parlava molto, ma sempre pronto ad aiutarmi e ad accompagnarmi ovunque io desiderassi. Non ho fratelli e questo mi dispiace perchè avrei voluto avere in casa una compagnia della mia età con cui parlare e confrontarmi.
Non so esattamente cosa mi successe a 12 anni quando iniziai a praticare l'autolesionismo, ricordo di un compito in classe andato male ma con sincerità penso che ci sia stato dell'altro, qualche evento che forse ho voluto deliberatamente cancellare. In tutti questi anni ho esperimentato diversi modi per procurarmi delle lesioni: tagli con forbici e coltelli, bruciature con oggetti metallici roventi, pugni contro le pareti e spesso mi colpisco la testa o altre parti del corpo. Posso infliggermi del dolore un giorno e poi niente per mesi oppure trascorrere intere settimane in cui ogni giornata è dedicata ad una nuova ferita. Uso l'autolesionismo perchè ci sono dei momenti in cui perdo il controllo della situazione ed è l'unico modo che trovo per rilassarmi; di solito si tratta di situazioni che credo di non essere in grado di affrontare sia positive sia negative.
Ho trovato il coraggio di parlarne con i miei genitori da un anno e non è stato semplice; la paura di non essere capita e la consapevolezza di provocare a loro del dolore. Questo è stato il primo passo.
Navigando in rete ho trovato un sito Sibric che offriva supporto ai giovani autolesionisti con documenti, consigli di lettura, chat, un forum e colloqui di gruppo; senza pensarci troppo ho provato a contattarli. In poco tempo ho ricevuto una risposta ed ho avuto il mio primo incontro in chat con un esperto che mi ha inserito in un gruppo formato da altre ragazze con le stesse problematiche in cui, una volta alla settimana per un'ora e mezza, siamo stati coordinati da Cinzia (la nostra psicologa) e abbiamo discusso non solo del nostro problema ma anche dei nostri progetti futuri, di musica, università, libri, etc. Questo è stato il secondo passo.
Gli incontri sono ormai giunti al termine e so già che tutte le ragazze mi mancheranno molto; grazie a loro ho capito di non essere sola perchè mi hanno ascoltato e supportato. Questa esperienza mi ha spinto a concentrarmi di più sugli aspetti positivi della vita e a rivalutare le mie qualità.
Non sò cosa accadrà nei prossimi mesi, vorrei solo iniziare l'autunno con un po' di serenità e da lì ripartire di nuovo."